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I soldi della droga portati da Cosenza a Cassano, Maestri conferma le accuse della Dda

Il pentito parla delle date in cui si sarebbe incontrato con Nicola Abbruzzese "Semiasse" e fa i nomi degli altri imputati coinvolti nel procedimento penale "Athena"

I soldi della droga portati da Cosenza a Cassano, Maestri conferma le accuse della Dda

Per la Dda di Catanzaro, Gianluca Maestri, attuale collaboratore di giustizia, e Gennaro Presta, già condannato per associazione mafiosa nell’ambito del procedimento penale “Nuova Famiglia“, hanno avuto rapporti diretti con il presunto “reggente” della cosca degli “zingari” di Cassano Ionio, Nicola Abbruzzese, alias “Semiasse”, fratello di Francesco Abbruzzese, alias “Dentuzzo”, e nipote di Luigi Abbruzzese, definito dagli investigatori antimafia come il “Quarto Cavaliere“.

I ruoli di Presta e Maestri

Questo rapporto di natura illecita avrebbe favorito, secondo il pubblico ministero Alessandro Riello, la sospetta associazione a delinquere dedita al narcotraffico operante nella Piana di Sibari e riconducibile alla famiglia “rom” di Lauropoli. Chi ha condotto le indagini di “Athena” ritiene infatti che Gennaro Presta e Gianluca Maestri, in qualità di «partecipi» e «acquirenti», avrebbero acquistato sostanze di cocaina, «da rivendere nella città di Cosenza e nel suo hinterland».

I rapporti con i cassanesi

Maestri, come detto, è un collaboratore di giustizia. Nel corso degli interrogatori ha riferito sui contatti intercorsi tra Cosenza e Cassano Ionio, confermando le accuse della Dda rispetto ai reati fine contestati sia nella richiesta di misura cautelare che nell’ordinanza. «Mi riconosco responsabile dei reati di cui ai capi 35, 50, 51, 52, 53 e 54» ha dichiarato Maestri. E quali sono questi fatti di cui si autoaccusa? Si parla di un incontro che ci sarebbe stato il 4 dicembre 2018 tra Nicola Abbruzzese, Rocco Abbruzzese e i due cosentini allorquando i due cassanesi avrebbero offerto in vendita a Maestri e Presta «un quantitativo non inferiore di 171 grammi di sostanza stupefacente di tipo indefinito» che i due soggetti provenienti dalla città dei bruzi «provvedevano a confezionare unitamente ai primi».

Secondo e terzo episodio

Nel secondo caso, siamo al 17 gennaio 2019, giorno in cui Carmelo Domenico Fimognari avrebbe trasportato a Cassano «un quantitativo non inferiore al chilo di sostanza stupefacente indefinita, cedendolo a Nicola Abbruzzese, Rocco Abbruzzese, Leonardo Abbruzzese, Gennaro Presta, Gianluca Maestri, Pasquale Forastefano e Maurizio Falbo, i quali si occupavano anche delle successive immediate fasi del trasporto ed occultamento in loco dello stupefacente ricevuto».

Il terzo episodio risale invece al 24 aprile 2019, quando «Nicola Abbruzzese, Rocco Abbruzzese, Gennaro Presta e Gianluca Maestri detenevano ai fini di spaccio un quantitativo imprecisato di cocaina».

Le somme di Maestri agli Abbruzzese

Ed eccoci al quarto episodio. Secondo la Dda di Catanzaro, «in epoca anteriore al 27 ottobre 2019, Nicola Abbruzzese cedeva a Gianluca Maestri plurimi quantitativi di cocaina per un valore complessivo pari a 12.900 euro, debito che veniva parzialmente saldato da Maestri il 27 ottobre 2019 con la consegna all’Abbruzzese della cifra di 5mila euro».

Spunta Olibano

Nella quinta condotta contestata a Maestri, si evince che il pentito unitamente a Roberto Olibano junior «cedevano – di comune accordo – un quantitativo imprecisato di cocaina a un ignoto acquirente, con il quale lo stesso Roberto Olibano junior aveva condotto la trattativa di cessione in conto vendita dello stupefacente de quo», si legge.

L’arresto in flagranza di reato

Le altre date su cui ha riferito Maestri sono quelle del 4 novembre 2019 e 4 febbraio 2020. Quest’ultima data è particolarmente importante, secondo la Dda di Catanzaro, in quanto Maestri e Olibano avevano appena acquistato 450 grammi di marijuana e durante il viaggio di ritorno (da Cassano a Cosenza), Olibano era stato tratto in arresto in flagranza di reato dalla procura di Castrovillari.

Le altre date

Tutti gli altri incontri tra i presunti associati si sarebbero verificati il 5 novembre 2019, il 5 dicembre 2019, il 7 dicembre 2019, l’8 dicembre 2019, il 23 dicembre 2019, il 4 gennaio 2020, il 5 gennaio 2020, il 16 gennaio 2020, il 18 gennaio 2020, il 20 gennaio 2020, il 26 febbraio 2020 e tanti altri che coinvolgono, secondo la Dda di Catanzaro, anche Giovanni Pagliaro, Albino Macario («è responsabile delle condotte che gli vengono contestate al capo 53», ha detto il pentito) e Giuseppe Sirimarco. «Egli è stato autore della condotta riportata nel capo 54», ovvero di aver acquistato il 7 dicembre 2019, «in “conto vendita” 50 grammi di cocaina per un prezzo pattuito di 3mila euro» e di aver ceduto il 26 gennaio 2020 a Maestri «200 grammi di marijuana per ridurre il debito originario contratto».

Operazione “Athena”, gli imputati

  • Antonio Abruzzese ’84 (difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Filippo Cinnante)
  • Celestino Abbruzzese alias “Ciccio u zingaro” o “asso di bastoni” (difeso dagli avvocati Gianfranco Giunta e Cristofaro Salerno)
  • Cosimo Abbruzzese alias “Cocò” (difeso dagli avvocati Rosetta Rago e Antonio Iorio)
  • Francesca Abbruzzese (difeso dall’avvocato Nicoletta Grandinetti)
  • Francesco Abbruzzese alias “Cicciotto” (difeso dagli avvocati Enzo Belvedere e Nicoletta Grandinetti)
  • Luigi Abbruzzese (difeso dall’avvocato Natasha Gardi)
  • Luigi Abbruzzese alias “Pikachu” (difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Antonio Sanvito)
  • Leonardo Abbruzzese detto “Nino” (difeso dagli avvocati Rossana Cribari e Gianfranco Giunta)
  • Marco Abbruzzese alias “u palumm” (difeso d’ufficio dall’avvocato Stefania Mantelli) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati di “Athena”)

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