venerdì,Giugno 28 2024

Scalea, gli angeli custodi che hanno salvato la vita a una donna di 77 anni

Vittoria Capobianco è un'infermiera e Matteo Arieta un educatore sportivo, l'hanno rianimata in attesa dell'arrivo del 118

Scalea, gli angeli custodi che hanno salvato la vita a una donna di 77 anni

Si chiamano Vittoria Capobianco e Matteo Arieta e sono i due giovani che pochi giorni fa hanno salvato la vita a una donna di 77 anni rimasta esanime dopo una caduta dalle scale di uno stabile al centro di Scalea. Il loro intervento è stato proverbiale per il lieto fine. I ragazzi, uno educatore sportivo, l’altra infermiera fuori servizio, hanno infatti rianimato la donna mentre famigliari e conoscenti hanno atteso per lunghi minuti l’arrivo dei sanitari del 118. I due soccorritori, richiamati dalle urla dei presenti, sono corsi a prestare aiuto alla malcapitata e hanno immediatamente praticato il massaggio cardiaco ed effettuato tutte le manovre utili a rianimarla, servendosi anche di alcuni materiali contenuti nella cassetta di pronto soccorso.

Eroi per caso

Vittoria e Matteo sono due amanti dello sport e della vita sana. Lei nel tempo libero si allena, lui dirige due palestre, di cui una che sorge a pochi metri dal luogo dell’incidente. Quella mattina si trovavano entrambi lì, quando le loro attività motorie sono state interrotte dalle urla disperate di chi aveva assistito alla drammatica scena della caduta. La donna, che si stava recando al primo piano dello stabile, era riversa a terra, sanguinante e priva di sensi. Così, tra il terrore generale, Vittoria e Matteo, senza esitare, hanno messo in pratica tutto ciò che hanno imparato per esigenze lavorative durante i corsi salvavita, assumendosi la responsabilità della vita di un’altra persona senza battere ciglio. Mentre lui praticava il massaggio cardiaco, lei afferrava il kit delle emergenze contenuto in un borsone che le hanno regalato per la festa di laurea e da cui non si separa mai, tirando fuori gli attrezzi del mestiere. Dopo pochi ma interminabili minuti, la donna ha ripreso conoscenza e quando l’ambulanza e l’elicottero del 118 sono arrivati sul posto circa venti minuti dopo, la paziente era provata ma viva. Successivamente è stata trasferita all’ospedale Annunziata di Cosenza, dove ha ricevuto le cure del caso.

Corsi di manovre salvavita obbligatori

La notizia ha fatto subito il giro del circondario e sui social i due giovani sono stati definiti eroi: «No, non lo siamo – dice Vittoria ai nostri microfoni – , siamo semplicemente persone che mettono in pratica ciò che conoscono. Io lo faccio per lavoro tutti i giorni, così come tanti miei colleghi». Prestare aiuto a chi ne ha bisogno dovrebbe essere la cosa più naturale del mondo. «Condivido il pensiero di Vittoria – le fa eco Matteo -. Il primo soccorso è fondamentale, potresti salvare la vita di un amico, di un collega, di chiunque. Io i corsi di manovre salvavita le renderei obbligatorie». A tal proposito, ora i due ragazzi sognano di poter trasformare questa brutta esperienza in speranza e convincere le istituzioni e l’opinione pubblica che tutti debbano avere la possibilità di imparare, per quel che è possibile, a salvare una vita umana.