martedì,Luglio 2 2024

I sindaci calabresi contro l’Autonomia Differenziata: Succurro guida la protesta | VIDEO

I sindaci calabresi, preoccupati per l'autonomia differenziata, avanzano richieste ufficiali tramite i prefetti per garantire il futuro dei loro territori

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La recente approvazione dell’autonomia differenziata ha sollevato molte preoccupazioni tra i sindaci calabresi. In una nota, Rosaria Succurro, presidente dell’Anci Calabria, ha espresso il timore che questa riforma possa compromettere il futuro dei territori calabresi. Succurro ha sottolineato come, già in precedenza, i sindaci avevano manifestato le loro perplessità riguardo al testo in discussione.

Le richieste ufficiali dei sindaci

I sindaci, tramite i prefetti delle cinque province calabresi, avevano chiesto che il testo contenesse la definizione dei Lep (Livelli Essenziali di Prestazioni) e le modalità di finanziamento, aspetti che mancano nel testo approvato. Questa mancanza crea incertezze su come le Regioni possano gestire le materie autonome, soprattutto quelle che non vorranno proporre forme di autonomia o che vorranno proporle su materie al di fuori dei Lep.

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La mancanza di certezze nel testo finale

Nel testo finale dell’autonomia differenziata non ci sono certezze riguardo alla definizione e al finanziamento dei Lep. Questo crea un vuoto significativo, in particolare per le Regioni meridionali. Succurro ha evidenziato che non si è tenuto conto del principio della perequazione, e che non c’è stato un dibattito adeguato né un approfondimento sull’impatto della riforma.

Il ruolo dei Prefetti e delle richieste dei sindaci

I sindaci calabresi torneranno dai prefetti per continuare ad avanzare le loro richieste. Questa battaglia, secondo la presidente dell’Anci Calabria, non ha colori politici e rappresenta un dovere per onorare il mandato di rappresentanti delle comunità locali. L’obiettivo è garantire che le esigenze dei territori siano adeguatamente rappresentate e soddisfatte.

Impatto della Riforma sulle regioni meridionali

L’impatto della riforma sulle Regioni meridionali è un altro punto cruciale sollevato dai sindaci. Senza una chiara definizione dei Lep e delle modalità di finanziamento, le Regioni del Sud potrebbero trovarsi in difficoltà nel garantire i servizi essenziali ai cittadini. Questo potrebbe ampliare ulteriormente il divario tra Nord e Sud, penalizzando le aree già svantaggiate.

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