martedì,Luglio 2 2024

Corso Vittorio Emanuele riaperto e già… da richiudere. La dirigente: «Strada pericolosa»

La riconsegna di corso Vittorio Emanuele oggetto di una nuova ordinanza firmata dalla dirigente Rino che aveva spiegato che non esistevano i presupposti per la riapertura comunque avvenuta. Al momento strada percorribile

Corso Vittorio Emanuele riaperto e già… da richiudere. La dirigente: «Strada pericolosa»

Il 12 giugno, dopo quasi sei anni di chiusura a causa di una frana, il Corso Vittorio Emanuele nel quartiere di Portapiana è stato ufficialmente riaperto al traffico. Questa decisione è stata accolta con un certo ottimismo, poiché segnava il termine di lavori lunghi e complessi mirati alla messa in sicurezza della strada. Tuttavia, dietro la facciata di ottimismo, si celano delle criticità significative che hanno sollevato dubbi sulla reale sicurezza della riapertura. La vicenda ha assunto sfumature grottesche confrontando la notizia di oggi con la pomposa inaugurazione del tratto di strada di appena due settimane fa ad opera del sindaco Franz Caruso.

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Il “blitz” durante le ferie

Nonostante le rassicurazioni ripetute dal Comune, l’apertura di Corso Vittorio Emanuele è avvenuta senza la completa messa in sicurezza del tratto di strada e sembra quasi un blitz avvenuto quando la dirigente del settore – che aveva caldeggiato la non riapertura del tratto ancora pericoloso – è andata in ferie per pochi giorni.

Secondo quanto evidenziato dalla dirigente del Settore 11, Antonella Rino, mancano ancora elementi fondamentali come la Relazione di fine lavori e la conformità agli standard di sicurezza previsti «non sussistendo a tutt’oggi – scrive la dirigente – le condizioni per l’apertura di via Vittorio Emanuele II, in assenza di dispositivi e strumentazione di preannuncio dei fenomeni franosi che non garantiscono la tutela pubblica incolumità e in assenza di Collaudo tecnico amministrativo ovvero Relazione di fine lavori e conformità che ne attesti la regolare installazione secondo il progetto».

Revoca dell’ordinanza del 2019

L’ordinanza del 2019, che aveva originariamente chiuso la via di Portapiana a seguito della frana, è stata revocata per consentire la riapertura. Tuttavia, la decisione di revocare l’ordinanza è stata controversa, in quanto è avvenuta nonostante il mancato completamento delle misure di sicurezza previste, come confermato dalla dirigente del Settore 11.

La dirigente, il 10 giugno scorso, aveva scritto che vi era «l’impossibilità di procedere alla richiesta revoca“, in quanto l’intervento di messa in sicurezza non risulta completato, mancando ancora l’istallazione della strumentazione, pure prevista in progetto, per il controllo da remoto mediante appositi sensori, elementi imprescindibili della messa in sicurezza e, dunque, prodromica all’apertura della strada, esposta a caduta massi dal versante del Colle Pancrazio».

La dirigente, «a seguito di interlocuzione telefonica, avendo appreso che, contrariamente alle determinazioni dalla stessa comunicate con la nota del 10.06.2024, in qualità di sostituto della scrivente, assente per ferie, stava predisponendo ordinanza dirigenziale di revoca dell’ordinanza n. 45/2019” sollecitava a “non procedere alla formalizzazione della stessa per le motivazioni contenute nella richiamata nota del 10.06.24». Com’è andata, invece, lo sappiamo: inaugurazione, taglio del nastro, comunicati stampa e ringraziamenti al sindaco per aver riaperto la strada.

Le criticità evidenziate

Il Comando di Polizia Municipale ha sollevato preoccupazioni significative riguardo alla riapertura del Corso Vittorio Emanuele senza il necessario sistema di monitoraggio anti-frana. Questo sistema è essenziale per prevedere e prevenire cadute di massi dal versante del Colle Pancrazio, un rischio potenziale non solo per la viabilità ma anche per la sicurezza dei residenti e dei visitatori.

Impatti sulla sicurezza pubblica

L’assenza di dispositivi di preannuncio dei fenomeni franosi mette a rischio la sicurezza pubblica, rendendo difficile per il Comando di Polizia Municipale eseguire controlli adeguati e tempestivi. La necessità di modifica dell’ordinanza per includere misure più rigorose di monitoraggio è stata sottolineata come urgente per mitigare i rischi connessi alla riapertura della strada, che allo stato appare percorribile. Intanto, Palazzo dei Bruzi fa sapere che a breve diffonderà un comunicato stampa chiarificatore della delicata vicenda.

L’opposizione

Sull’argomento si esprime anche il capogruppo d’opposizione Francesco Caruso: «È la prova evidente che i dubbi da noi sollevati erano fondati – commenta – Dobbiamo denunciare l’atteggiamento incosciente dell’Amministrazione che non poteva non sapere di queste carenze e ha voluto comunque riaprire il tratto di strada mettendo a repentaglio la pubblica incolumità. Purtroppo, l’impressione è che lo abbia fatto tentando di superare l’empasse tecnico-amministrativo di gestione del contratto con un subentro di figure diverse (troppo singolari per essere casuali le dimissioni del DL e la nomina di un nuovo Responsabile del Procedimento). Indicativo il fatto che il Sindaco nel discorso inaugurale abbia ringraziato il Dirigente Modesto per aver “superato problemi burocratici” e non abbia fatto cenno all’operato dell’ing. Rino che ha seguito da sempre l’intervento, di competenza del settore Protezione Civile). Stranamente, la competenza del settore è rimasta in capo all’ing. Rino ma l’incarico di RUP è stato attribuito all’ing. Modesto, da poco nominato con incarico di fiducia da parte del Sindaco. È necessario fare luce su questa vicenda e proporrò di trattare l’argomento in commissione controllo e garanzia affinché emergano i profili di responsabilità e possa pagare chiunque abbia messo a repentaglio la sicurezza dei cittadini pur di proiettare un’immagine di (falsa) efficienza».

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