mercoledì,Luglio 3 2024

‘Ndrangheta, si pente Vincenzo Pasquino. E’ uno dei narcos globali

l 7 maggio le prime dichiarazioni del broker che teneva i fili del business per le famiglie della Locride. Che racconta le regole imposte dai clan calabresi

‘Ndrangheta, si pente Vincenzo Pasquino. E’ uno dei narcos globali

I suoi primi verbali sono diventati pubblici nei giorni scorsi nel processo Eureka, in corso davanti al Tribunale di Locri. Vincenzo Pasquino, uno dei narcos globali della ’Ndrangheta, si è pentito. «Intendo collaborare con la giustizia», ha riferito lo scorso 7 maggio ai magistrati della Dda di Reggio Calabria, qualche settimana dopo l’estradizione dal Brasile avvenuta al termine di una lunga latitanza. Dal Sudamerica Pasquino, che rappresenta uno dei terminali delle cosche calabresi al Nord ha governato le rotte del narcotraffico per anni. Il suo bagaglio di conoscenze nel settore spazia dai rapporti con i cartelli ai terminali del traffico delle ’ndrine di tutta Italia: la Locride (con Platì e San Luca in testa) e ovviamente Torino, visto che Pasquino ha coltivato i propri affari sotto l’egida del clan Agresta di Volpiano

Nell’incipit delle sue prime dichiarazioni, cariche di omissis rese davanti al procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e al pm Diego Capece Minutolo, Pasquino ammette «tutti i fatti che mi vengono contestati nell’ambito del procedimento Eureka, a eccezione della detenzione a Roma di 100 chilogrammi di cocaina, in relazione ai quali devo fare alcune precisazioni».

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