martedì,Luglio 2 2024

Cosenza, Alvini sulle orme di Braglia. Quando un toscano vuole vincere al Marulla

L'allenatore della promozione era focoso dentro e fuori dal campo e in conferenza stampa regalava titoli. Il nuovo tecnico si è presentato da galantuomo. Ma in panchina hanno lo stesso temperamento

Cosenza, Alvini sulle orme di Braglia. Quando un toscano vuole vincere al Marulla

L’Italia è una nazione nota per il suo amore viscerale per il calcio, e la Toscana, con la sua ricca tradizione calcistica, non fa eccezione, come i suoi allenatori, rinomati non solo per le loro competenze tecniche, ma anche per il loro temperamento unico, una miscela di passione, astuzia e spesso, un pizzico di teatralità. A Cosenza, dopo i successi di Piero Braglia, ecco Massimiliano Alvini. Stesso intercalare, ma carattere diverso. Almeno così pare. Troppo breve, invece, l’avventura di un terzo toscano sulla panchina dei Lupi: l’avventura di Paolo Stringara nel 2010 durò davvero troppo poco.

Passione coinvolgente

La passione è una caratteristica intrinseca degli allenatori toscani. Una regione famosa per il suo patrimonio culturale e artistico, e lo stesso fervore si riflette nel calcio con i suoi allenatori che vivono e respirano il gioco, e questa dedizione si manifesta in ogni aspetto del loro lavoro. In riva al Crati l’allenatore toscano per eccellenza è senza ombra di dubbio Piero Braglia.

Ha guidato la squadra alla promozione in Serie B nella stagione 2017-2018 dopo una lunga assenza dalla serie cadetta. Questo successo ha cementato il suo status di eroe in città ed è riuscito a creare un forte legame con i tifosi del Cosenza non scalfito nemmeno dall’esonero nel suo secondo anno di Serie B. Ha dimostrato grandi abilità nel motivare e organizzare la squadra, ottenendo risultati sopra le aspettative. 

Conosciuto per il suo approccio diretto e senza fronzoli, noto per il suo temperamento in panchina, che talvolta lo ha portato a confronti accesi con gli arbitri, segno del suo coinvolgimento emotivo nelle partite. Questo lato del suo carattere ha contribuito a creare una figura di allenatore passionale e combattivo, capace di trasmettere ai suoi giocatori la voglia di lottare fino all’ultimo minuto. Un uomo senza filtri, nella storia le sue accese conferenze stampa, risultando spesso scomodo e impopolare, ma mai banale.  Forse questa la sua vera forza: essere autentico. 

Cosenza, da Braglia… ad Alvini

Un legame con la piazza indissolubile e che rimarrà probabilmente impresso nel cuore di ogni tifoso. Un legame emotivo che potrebbe, invece, nascere oggi con l’arrivo di Massimiliano Alvini, toscano anche lui, come Braglia, che a Cosenza sarà in un modo o in un altro sempre di casa. Alvini ha dimostrato, durante la conferenza stampa di presentazione, di adattarsi rapidamente alla sua nuova realtà. Pacato, tranquillo, disponibile e motivato. Ma non lo sarà in panchina, perché lì viene fuori il suo carattere da toscanaccio. Animo pugnace, polso e tutta la voglia di dimostrare che quei sei mesi in Serie A con la Cremonese se li è meritati tutti quanti. 

Alvini è uno che viene dalle categorie inferiori e che, proprio a Cosenza, ha fatto il suo esordio tra i professionisti da avversario. Conosce perfettamente il calore del pubblico dei Lupi. Il carattere sugli spalti non mancherà, in panchina, visto lo storico del tecnico neppure. Pronti alla battaglia insieme, sulle orme di chi all’ombra della Sila ha già vinto.

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